lunedì 9 giugno 2014

"L'uomo è per natura un animale politico"

Ripensando all'anno scolastico appena andato via, mi rendo conto che durante le nostre lezioni, molte volte, LA POLITICA, è diventata oggetto dei nostri discorsi.
Ma cos'è realmente questa politica?  
Nella «Politica», uno degli scritti di Aristotele, il filosofo, definisce l’uomo "animale politico", perché è in grado di costruire una società senza essere mosso da nessuna esigenza primaria; fa questo con grande naturalezza visto che vivere con gli altri è una parte determinante della sua condizione normale e naturale. L'essere umano, infatti, a differenza degli animali che danno vita a comunità istintivamente, ad esempio, per procurarsi del cibo, sente un bisogno incontrollabile di vivere a stretto contatto col suo simile, non può in nessun modo sorreggere l’opprimente idea di restare in balìa di se stesso, senza nessuno che lo sostenga, lo conforti, lo induca alla conversazione, lo renda felice; anche se a restargli a fianco sarà un pover'uomo, brutto, cagionevole, arido di contenuti, lui sarà sempre felice di averlo accanto.
 La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος) risale ad Aristotele ed è legata al termine "πόλις", che in greco significa "città", la comunità dei cittadini; secondo il filosofo, "politica" significava l'amministrazione della "πόλις" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Al di là della più antica definizione, la politica in senso generale,  riguardante "tutti" i soggetti facenti parte di una società, è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi scende in piazza per protestare. Secondo altri pareri invece, la politica in senso generale è l'occuparsi del bene pubblico e dello Stato nel senso più ampio.
Dovendo descrivere il mio punto di vista sulla politica e sulla situazione generale sociale, non so davvero come muovermi e da dove partire. Fortunatamente o purtroppo ho solo 17 anni e non ho potuto valutare e riflettere su tante cose che sono accadute.. Chi secondo me è una persona affidabile e seria oggi politicamente? Una persona nella quale riporre la mia fiducia, il mio impegno, il mio futuro? Sforzando la mia mente il più possibile, mi rendo conto di essere sperduta. Sento parlare di destra, di centro e di sinistra, ma non sento parlare di ideali, di coerenza, di bene pubblico e sociale. Mi rendo conto che noi giovani, oggi, non sappiamo cosa sia la politica, non sappiamo chi governa il nostro Paese, non sappiamo cosa accadrà un domani, non siamo cittadini politicamente formati e tutto questo perchè non troviamo nessuno alla nostra altezza, all'altezza del popolo, della gente, delle persone, ma troviamo solo un mondo politicamente corrotto. Un mondo corrotto abitato da uomini e donne assetati del proprio egoismo per il quale sarebbero capaci di fare anche le cose più brutte. Disinformati, distaccati e lontani: è questo il rapporto dei giovani nei confronti della politica. E' importante coinvolgere noi giovani nella politica, dopotutto saremo noi la società del futuro, le redini della politica saranno nelle nostre mani: ma quale futuro possiamo immaginare per la nostra Italia con dei giovani così nauseati dalla politica?

Enza Napolitano



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