mercoledì 17 dicembre 2014

Lisario o il piacere infinito delle donne

"Lisario o il piacere infinito delle donne" è un romanzo storico di Antonella Cilento impregnato di napoletanità  e incentrato sul piacere femminile. A fare da sfondo al racconto è la Napoli dei primi anni del 600 quando questa, colonia spagnola, era nel periodo di massimo splendore dal punto di vista architettonico e pittorico ospitando anche personaggi celebri, come Cervantes e  Caravaggio. Questa  Napoli però è anche in profonda crisi a causa della pesante tassazione e si presenta puzzolente, sporca nonchè culla della criminalità. La storia è raccontata da vari punti di vista, la scrittrice ora si mette nei panni di un personaggio ora di un altro. La storia parla di Lisario Morales,una giovane ragazza muta a causa di un maldestro intervento chirurgico, ma legge di nascosto Cervantes e scrive lettere alla Madonna. È poco più di una bambina quando le propongono per la prima volta il matrimonio: per sottrarsi a quest'obbligo cade addormentata.
Quando non può opporsi alla violenza degli adulti, infatti, Lisario dorme. E addormentata da mesi, come la protagonista della più classica delle fiabe, la riceve in cura Avicente Iguelmano, medico fallito giunto a Napoli per rifarsi una reputazione.
Tra mille incertezze, pudori, paure, la terapia, al tempo stesso la più prevedibile come la più illecita, sarà coronata dal successo, e però spalancherà davanti alla mente del dottore un universo di dubbi e paure tutti riguardanti il piacere infinito delle donne.
Lisario è presentata come una ragazza anticonformista che deve affrontare due problemi in particolare: innanzitutto è nata nel 600, secolo in cui le donne erano viste soltanto come degli strumenti per mandare avanti la famiglia; inoltre era muta. Lisario nonostante il suo essere muta riesce a far sentire la sua "voce" scrivendo delle lettere alla Madonna ma non per una devozione particolare  infatti lei aveva bisogno, come ci ha fatto notare la Cilento, soltanto di qualcuno con cui parlare e la Madonna poteva essere la sua unica destinataria. Riesce inoltre a farsi valere anche attraverso il corpo, cadendo in un sonno profondo ogni qualvolta qualcosa non le stava bene. In questo modo usciva da quel mondo di sottomissione a cui le donne seicentesche erano destinate. Altro punto focale del racconto è il piacere infinito delle donne, come ricordato nel titolo, che è infinito a differenza di quello degli uomini . Un libro al confine tra commedia e tragedia, i capitoli brevi, conclusi con effetti drammaturgici, fanno di Lisario un libro brillante su cui regna sovrana l'ironia, un deus ex machina che sminuisce ogni angheria, ogni bacio e ogni preghiera.

Per quanto riguarda l'incontro con Antonella Cilento, l'autrice, ciò che più mi ha colpito è stata la sua capacità di metterci a nostro agio di fronte ad un argomento da secoli soggetto a tabù, quale la sessualità. Durante l'incontro, infatti, non abbiamo discusso molto riguardo la trama del racconto quanto riguardo tematiche attuali come la masturbazione e l'omosessualità. Un'altra cosa che mi ha colpito molto è stato lo scoprire tutto ciò che c'è dietro la stesura di un libro dall'ispirazione alla stesura sino alla pubblicazione. E' stato il mio primo incontro con la scrittrice di un libro e devo dire che è stato molto stimolante ed appassionante e ha fatto nascere in me un maggiore interesse che mi ha spronato a leggerlo.

Rita Di Matteo

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