Il piacere infinito delle donne
Un argomento correlato con il romanzo Lisario della Cilento
è senz’altro autoerotismo. Il quale storicamente correla con la caduta dei
capelli, con le punizioni divine, con la cecità e con tutta una serie di mal
celate minacce genitoriali, al fine di tenere i giovani e non, lontani dal
piacere.
La masturbazione femminile, poi viene ancor di più mistificata e celata, perché correla con il “sesso silente”, quindi non solo le donne, hanno avuto accesso in notevole ritardo alla sessualità scevra dal concepimento, ma ancor di più al piacere fine a se stesso. Quando si parla di autoerotismo, vi è una marcata scissione tra immaginario maschile e femminile. Il maschio, crescendo, palesa la necessità di praticare l’autoerotismo, in quanto tappa fondamentale della crescita psico-sessuale e, lo pratica stabilmente quasi a conferma della propria salute sessuale.
Per l’universo femminile, l’accesso al mondo del piacere avviene quasi sempre “per e con l’altro”; praticare l’autoerotismo, non solo viene fatto con estrema segretezza, ma con il la netta convinzione, frutto di antichi retaggi culturali, che viene praticato come surrogato e sostituto di un “piacere condiviso". Lo storico David Allyn lo avrebbe definito coming out quello che: “ Lisario è una donna libera dell’estrema schiavitù che il suo tempo e la sua condizione le impongono: è rimasta in contatto con la sua bambina interiore, ride e sa ridere di tutto, sa prendersi con libertà piacere dal suo corpo, non è condizionabile; la sua è una rivoluzione silenziosa, poiché è muta, ma gioiosa e inarrestabile. Troppe donne ancora oggi sono mute per volontà sociale, per paura della violenza che viene inflitta loro e che subiscono passivamente: donne violentate, vendute, uccise, maltrattate. Donne che, anche se hanno cultura e soldi, faticano a dire la loro. Ancor oggi, persino nel mondo delle arti, le donne fanno fatica, schiacciate da un maschile che non ha più le armi esplicite di un tempo ma finisce con il manifestarsi in tutto il suo spaventato e vanesio egocentrismo. Tutte siamo ancora Lisario, benché Lisario viva molto prima di ogni rivoluzione femminista. Lisario è post-femminista anche se è in grande anticipo sui nostri tempi”.
La masturbazione femminile, poi viene ancor di più mistificata e celata, perché correla con il “sesso silente”, quindi non solo le donne, hanno avuto accesso in notevole ritardo alla sessualità scevra dal concepimento, ma ancor di più al piacere fine a se stesso. Quando si parla di autoerotismo, vi è una marcata scissione tra immaginario maschile e femminile. Il maschio, crescendo, palesa la necessità di praticare l’autoerotismo, in quanto tappa fondamentale della crescita psico-sessuale e, lo pratica stabilmente quasi a conferma della propria salute sessuale.
Per l’universo femminile, l’accesso al mondo del piacere avviene quasi sempre “per e con l’altro”; praticare l’autoerotismo, non solo viene fatto con estrema segretezza, ma con il la netta convinzione, frutto di antichi retaggi culturali, che viene praticato come surrogato e sostituto di un “piacere condiviso". Lo storico David Allyn lo avrebbe definito coming out quello che: “ Lisario è una donna libera dell’estrema schiavitù che il suo tempo e la sua condizione le impongono: è rimasta in contatto con la sua bambina interiore, ride e sa ridere di tutto, sa prendersi con libertà piacere dal suo corpo, non è condizionabile; la sua è una rivoluzione silenziosa, poiché è muta, ma gioiosa e inarrestabile. Troppe donne ancora oggi sono mute per volontà sociale, per paura della violenza che viene inflitta loro e che subiscono passivamente: donne violentate, vendute, uccise, maltrattate. Donne che, anche se hanno cultura e soldi, faticano a dire la loro. Ancor oggi, persino nel mondo delle arti, le donne fanno fatica, schiacciate da un maschile che non ha più le armi esplicite di un tempo ma finisce con il manifestarsi in tutto il suo spaventato e vanesio egocentrismo. Tutte siamo ancora Lisario, benché Lisario viva molto prima di ogni rivoluzione femminista. Lisario è post-femminista anche se è in grande anticipo sui nostri tempi”.
Davide De Angelis
Nessun commento:
Posta un commento