Una ragazza muta, lettere alle Madonna, piacere sessuale e molto altro...
Lisario o il piacere
infinito delle donne è un malinconico ritratto di una società popolata da cittadini ricchi economicamente ma poveri moralmente. Siamo nella Napoli del
XVII secolo, dove le donne sono succubi dei mariti e l’omosessualuità è un
crimine. In questo quadro si inserisce una fitta trama di incontri fortuiti,
avventure e disavventure, la cui protagonista è Lisario. La ragazza, come ogni
donna di quell’epoca non ha diritto di parola, né di poter scrivere o leggere,
quindi si limita a fare ciò di nascosto e nessuno si aspetta niente da lei,
tranne che, come da copione, riesca a sposare un uomo facoltoso. Lisario però è
ancor meno fortunata, avendo perso la voce a causa di un intervento
malriuscito. Ecco che entra in scena un’altra pecca di quella Napoli a doppia
faccia, questa volta non in ambito etico, ma medico.
“Lisario era abbreviazione di Belisaria, poiché
il nome intero era riservato alla donna sposata
che un giorno avrebbe dovuto esistere al suo posto,
ma tutti continuavano a chiamarla così a causa dell’oscuro presentimento che sarebbe rimasta per sempre mezza,
né maschio né femmina, sospesa al suo stato animale
che la rassomigliava a una lucente e verde lucertola,
in quel luogo dell’adolescenza dove tutti gli esseri ancora sono spiriti del mare o dei boschi”.
che un giorno avrebbe dovuto esistere al suo posto,
ma tutti continuavano a chiamarla così a causa dell’oscuro presentimento che sarebbe rimasta per sempre mezza,
né maschio né femmina, sospesa al suo stato animale
che la rassomigliava a una lucente e verde lucertola,
in quel luogo dell’adolescenza dove tutti gli esseri ancora sono spiriti del mare o dei boschi”.
A questo punto, quando nessuno è disposto ad ascoltarti e ricevi la stessa considerazione di chi
chiede l’elemosina (anche se si potrebbe dire che la preoccupazione per il suo
stato di salute c’è, in quanto i genitori si affidano ai “migliori” medici pur
di non avere una bella addormentata in casa), quale altro appiglio se non la
fede?! Lisario inizia a scrivere lettere
alla Madonna e, naturalmente, non riceverà alcuna risposta, e forse, anche se
avesse potuto, la vergine non l’avrebbe mai data ai poco discreti interrogativi.
Si rivela quindi la difficoltà di una donna nell’essere tale, la quale poi, “grazie”
all’ imperturbabilità di un uomo che le risveglia i sensi in modo sconcertante,
decide di vivere la vita, e il piacere sessuale.
Rotondi Francesca
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