“Lisario o il piacere infinito delle donne” è la storia di una donna, ambientata nel Seicento in una Napoli fiorente, ricca di cultura. Lisario è una giovane donna che riesce a far sentire la sua “voce” in un ambiente in cui alle donne non è concesso parlare. Le donne erano oggetti nelle mani degli uomini, ricettacolo del loro seme, esseri marginali, inferiori, a cui non era permesso possedere una formazione culturale. Lisario, scontrandosi dunque con la società di cui è parte rompe gli schemi rigidi della sottomissione e mostra aspetti che rendono giustizia alla figura femminile. È interessante notare come la storia di una donna, scritta da una donna, venga analizzata nel romanzo, sempre o quasi, dal punto di vista di un uomo, Avicente, che sta lì a studiare quel piacere infinito che al maschio non è concesso, un piacere di cui ha paura, un piacere che lo fa sentire inferiore, impotente, debole. Un piacere che l’uomo non controlla, non sottomette, un piacere autonomo, libero da limiti e costrizioni alle quali, invece, la donna era costretta a sottostare nel ‘600. Forse in questo caso, al contrario di quello che accade oggi, la donna, in particolare Lisario, utilizza il suo corpo per sottrarsi al controllo del mondo, lo usa come strumento di libertà. Un corpo, quello di Lisario che nasconde tanti segreti ed emozioni che la rendono un personaggio profondamente complesso ed inquieto. Il romanzo descrive in modo minuzioso ciò che quel corpo è in grado di fare, senza la minima inibizione, è questo ciò che ho apprezzato molto nel testo e anche nell'incontro con l'autrice: la capacità di esprimersi in maniera diretta, senza troppi giri di parole, coinvolgendo il lettore e l'ascoltatore in un discorso in cui molto spesso si ha paura di addentrarsi. Quello con l'autrice è stato un' incontro sicuramente interessante non solo per meglio comprendere alcuni passaggi del libro ma anche per entrare in un mondo che non sempre ci viene raccontato: quello dello scrittore. È stata certamente un'esperienza nuova ed emozionante, almeno per me, analizzare un romanzo partendo dalla sua nascita, focalizzando l'attenzione su cosa abbia ispirato l'autrice, sulle diverse fasi che hanno portato alla redazione finale del testo, perchè credo che un romanzo sia qualcosa di molto più complesso del semplice racconto, penso infatti che per comprenderne al meglio il senso conoscere l'autrice sia stato un grande vantaggio e una grande ricchezza. Esperienza da rifare!
Claudia Pastore
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