La protagonista di questo romanzo è Lisario Morales, una giovane ragazza resa muta da un maldestro intervento chirurgico.
Lisario compensa la sua carenza fisica scrivendo lettere alla Madonna e dando così sfogo alla sua voglia di comunicare. Nella sua vita si cela un altro segreto: da autodidatta ha imparato a leggere e a scrivere.
Per sfuggire alla triste realtà di donna del 600 nei momenti di difficoltà cade in catalessi. Grazie a questo meccanismo di difesa riesce ad evitare un matrimonio forzato.
Avicente Iguelmano, medico in cerca di fama, riesce a guarire questo strano sintomo e come ricompensa riceve la mano della ragazza. Il povero uomo,però, impazzisce perché non riesce a capire il meccanismo del piacere infinito delle donne.
La scrittrice ambienta la storia nella Napoli barocca del 600, ricca di umori, sapori, colori, nefandezze proprio come la Napoli odierna.
E’ un libro da leggere tutto di un fiato, pieno di personaggi con una storia da raccontare. E’ interessante l’intreccio tra realtà storica e finzione, dove il dialetto napoletano trova spazio e spessore nel racconto.
L’incontro con l’autrice è stato molto interessante perché è stata capace di trattare argomenti molto intimi con garbo. Noi ragazzi ci siamo sentiti a nostro agio nonostante la crudezza degli argomenti.
La Cilento è una persona che chiunque vorrebbe come amica poiché riesce a parlare di tutto senza farsi problemi o vergognarsi. E’ proprio questa l’atmosfera giusta poiché la sessualità fa parte dell’uomo ed è una cosa naturale.
Nausicaa Pia Zollo
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