Credo che il miglior modo per celebrare la festa del papà è stato parlare proprio del papà. Quest'anno il 19 marzo ho partecipato all'incontro con Antonio Scurati, finalista premio Strega con il suo ultimo libro "II padre infedele".
La figura del padre è una figura fondamentale nella vita di ogni bambino, di ogni bambina, di ogni ragazzo e ragazza. Oggi però questa figura sta radicalmente cambiando, ci troviamo per la prima volta ad osservare dei nuovi padri.
II padre di oggi resta la figura di riferimento essenziale per la formazione e lo sviluppo di un figlio, ma rappresenta una vera e propria rottura con il passato. Infatti il nuovo padre appartiene citando il mio professore di filosofia,alla “generazione 1.0” non può di certo essere bollato come un“padre padrone", un padre autoritario e a tratti dispotico, dove i figli non potevano opporsi alle sue decisioni e il rapporto tra padre e figlio era tutto sbilanciato a favore del primo, che deteneva un potere decisionale assoluto. Oggi nella nostra società sono avvenuti molteplici cambiamenti che hanno interessato i rapporti tra padre e figlio dando origine ad una figura paterna che si colloca in una posizione meno autoritaria diventando una sorta di essere androgino che diviene madre e padre allo stesso tempo. Il padre moderno prepara la colazione, accompagna i figli a scuola, cucina, lava, stira, pulisce, gioca e aiuta a fare i compiti. ln qualche modo è una figura nuova, mai esistita nella storia, un padre amico un osservatore attento dell 'evoluzione del proprio figlio delle varie fasi della crescila. Diviene una base sicura un punto di riferimento stabile.
I nuovi padri a differenza dei vecchi mettono il proprio tempo a disposizione dei figli con la consapevolezza che questo comporta un sacrificio in termini lavorativi ma è comunque qualcosa di più prezioso e bello di qualunque dono. Voglio concludere allegando uno dei passi che più mi ha toccato nella giornata dedicata a Scurati e al tema della figura paterna.
("Forse mia figlia, quando dal futuro si volterà indietro, guardando oltre la spalla della tormentata narrazione paterna di questa loro comune infanzia, non ritroverà, a consuntivo di tutto, il trascurabile turbamento di queste mie pagine, ma il ricordo di un uomo gentile e della sua bambina amatissima che siedono fianco a fianco sullo stesso muretto basso, a contemplare, sorbendo lei il suo succo di frutta alla pesca e lui la sua sigaretta, la ruspa che demolisce un grande edificio per poi ricostruirne uno più bello e più grande. Ecco cosa è stato, penserà, mio padre per me. Un uomo grande e grosso, accovacciato su un muretto basso, magari incapace d’altro ma capace, con la sua rassicurante, inesorabile presenza, di trasformare un’opera di demolizione nell’incantevole spettacolo del mondo» (Antonio Scurati, "Il padre infedele").
Davide De Angelis
Nessun commento:
Posta un commento