L’incontro con Scurati è stato un incontro un po’sconcertante: si è parlato dei padri, padri di vecchia e nuova generazione,
padri padri, e padri madri. Quale dei due è più infedele? Il primo nei
confronti dei figli non riuscendo o non volendo ricoprire un ruolo nella loro
vita o il padre che costituisce la metà non solo all’interno della coppia in
quanto tale, ma anche all’interno della coppia in funzione dei figli, che si
allontana dagli stereotipi ormai ben lontani?
Un altro è stato il punto di riflessione che mi ha molto
colpito: quando nasce una famiglia, muore una coppia. E’ esattamente ciò che
penso. Quando nasce una famiglia, è la nuova vita che è al centro di tutto. Non hai tempo per te stessa, per te stesso, per la coppia. La coppia muore, e
la cosa spaventosa è che lo fa consapevolmente, ma nonostante ciò non fa nulla
per salire a galla. Cosa dovremmo pensare noi ragazzini di diciassette anni di fronte a ciò? Dovremmo
accontentarci dell’idea di poter essere felici con qualcuno solo a tempo
determinato? Dovremmo pensare che solo le persone forti sono in grado di
mantenere saldo un rapporto di vita? E’ questo che hanno da insegnarci gli
adulti?Allora se è così non voglio crescere, voglio restare per sempre la
diciassettenne illusa ma felice quale sono.
Francesca Rotondi
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