Avere la possibilità di
incontrare dal vivo uno scrittore è sempre un gran privilegio.
In questo caso, però, scrivere che l'incontro
con Scurati è stato intrigante e stupendo corrisponderebbe a mentire
spudoratamente.
Sarò sincera, la volontà
di ascoltare c'era, ma per vari motivi, come l'acustica, l'argomento
trattato e l'impostazione generale dell'incontro, mi hanno portato a
seguire ben poco.
Certamente la discussione
mi ha permesso di fare una riflessione su due punti.
Innanzitutto quella
riguardo alle conseguenze che la nascita di un figlio ha su una
coppia.
E' emerso che l'avvento di
un figlio ha in sé del paradossale in quanto la nascita, un lieto
evento, coincide con la morte della coppia.
Indubbiamente un figlio
stravolge la vita di tutti i giorni, incidendo negativamente anche, ad
esempio, sulla vita sessuale.
Io, nonostante tutto, sono
arrivata alla conclusione che una coppia giunge al tramonto solo se
vi era un'incompatibilità precedente o solo se ci si annulla
completamente per i figli.
Dico questo prendendo come
punto di riferimento i miei genitori. Sarebbe da ipocriti dire che il
loro amore è perfettamente uguale a quello di 30 anni fa, ma, il
ritagliarsi sempre degli spazi per se stessi e il fatto,poi, che noi
figli siamo cresciuti, li ha portati a tagliare questo traguardo
“strepitoso” per la nostra epoca.
Importante,poi, è anche
la riflessione riguardo alla figura paterna.
Legandosi alla prassi che
sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni, anche i miei sono dei genitori
tardivi.
Io sono l'ultima di tre
figli e con mia sorella maggiore abbiamo 10 anni di differenza quindi
i miei genitori avevano quasi 40 anni quando mi hanno avuta.
L'età di mio padre per me
non è mai stata un problema, dato che era pressochè uguale a quella
degli altri genitori, per mia madre invece la situazione è stata
differente.
Lei aveva 10/15 anni di
differenza rispetto alle altre mamme; per questo, ogni volta che me
lo chiedevano, abbassavo la sua età sensibilmente, non riuscendo a
capire che ciò era del tutto normale dato che io avevo dei fratelli
che avevano già 20 anni mentre i miei compagni avevano fratelli di
5/6 anni. Con forte rammarico da parte di mia madre :), avendo capito
il tutto, non lo faccio più.
In realtà non so dire a
quale generazione di papà il mio appartenga.
Sicuramente, non mi ha mai
cambiato il pannolino ma questo era solo dovuto al fatto che di
giorno lavorava e di sera, dato che era stanco, era mia madre a
farlo.
Non è mai stato un uomo
burbero né tanto meno autoritario è sempre stato, sebbene alcuni
storcerebbero il naso, quasi un amico, che ha, comunque, saputo
educarci.
Ora, detto ciò, credo che importante non sia il dare amore ai figli, indipendentemente dai gesti compiuti.
Auguri a tutti i papà,
anche se in ritardo!!
Federica Morelli
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