“Quando nasce un figlio muore una coppia”uesto è per me l’emblema del romanzo “il padre infedele” di Antonio Scurati, presentatoci dal professore Sguera in vista proprio dell’incontro con l’autore. Una frase, questa, shoccante così come scioccante è l’alone di verità di cui è impregnato il libro.
E’ stato un incontro piacevole, dovuto anche al tono amichevole adottato dall’autore stesso durante la conferenza , che si è presentato a noi come un semplice scrittore, né come genitore , né come professore, e la differenza rispetto agli altri incontri c’è stata e come. Sono rimasto molto colpito dall’incontro anche perché ho pensato alla trama di questo libro: si parla di uno chef che diviene padre ad un’età avanzata e che al contempo subisce uno shock dalla propria donna: quest’ultima non gli si “concede” dal momento del parto e, dopo una lunga riflessione,dichiara al marito di non sapere più se sia etero o meno. A questo punto il protagonista, in preda ad una “crisi”, decide di ristabilire i confini che delimitano il mondo paterno da quello materno: in poche parole egli rompe con la tradizione che attribuiva alla mamma determinate mansioni e al padre delle altre completamente differenti e più virili. Proprio per questo aspetto l’incontro , così come il libro, è risultato estremamente attuale: egli parla della generazione di padri che riescono a dare amore “materno” ai propri figli. Allo stesso tempo Scurati è abile nel descrivere anche l’evoluzione che sta subendo la società odierna in cui , appunto , i due ruoli si mescolano sempre più.
Ciò che mi è piaciuto di più è pensare al fatto che l’esperienza di cui parla Scurati nel proprio libro è in parte autobiografica. La sensazione è quella di sentirsi molto vicini al libro perché si è molto vicini all’autore, che è , in questo caso, anche personaggio.Osvaldo Salvatore
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