mercoledì 18 marzo 2015

Siamo una massa di privilegiati

Scurati, lo si capisce subito, è un dotto della lingua italiana e una personalità di tutto rispetto. La sua maestria nell'ars dicendi lo rende per certi versi interessante. L'incontro non è stato all'altezza dei precedenti, semplicemente perché non ho avuto il tempo di legger il libro " Il padre infedele", presentato dallo scrittore milanese oggi a Benevento. Non ho potuto in tal modo essere catturato dalle sue parole più di tanto, ma il suo monologo spezzettato da una serie di domande mi è parso, in certi punti, necessitante di ascolto. Gli scrittori, si sa,sono persone non comuni, che utilizzano spesso la fantasia, hanno un lessico approfondito e molto elevato. Scurati aveva probabilmente molta voglia di parlare a noi ragazzi senza però saperlo fare come i vari Cilento o Affinati. Con questo non voglio contraddirmi, sia chiaro, ma non posso dire che la sua conferenza sia diventata indelebile nella mia memoria. Probabilemente dopo aver letto il libro la penserò in maniera diversa. Eppure, come ho già adesso, la sua bravura nel parlare mi ha in tratti catturato, come nel momento in cui paragona diverse civiltà, e come exemplum racconta di sua madre che viveva in condizioni misere. Io credo che noi , generazioni giovani e pronte a subentrare nella società a quella dei nostri genitori, poche volte ci poniamo il dubbio su come si vivesse prima. La storia in parte ci aiuta, quando c'era l'Ancient Regime in Francia, o la società feudale. Siamo una massa di privilegiati e non ce ne rendiamo conto. Siamo una massa di esperti tecnologi e non ce ne rendiamo conto. Siamo una massa di ignoranti quando non ci rendiamo conto di cosa c'era prima e di cosa c'è adesso, quando ignoriamo la vita dei nostri genitori. Siamo una massa di futuri padri, soprattutto. Siamo una massa di giovani che ,dalle altre generazioni,è diversa in tutto e per tutto. Questa cosa mi ha colpito molto; per il resto, sarà stata anche interessante, ma non trovo nulla da sottolineare. Non ci resta che leggere, allora!

Luigi Caporaso

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